Una sopravvissuta ad Auschwitz, Elisa Springer, sostenne che la memoria del passato non deve limitarsi al ricordo, ma deve stimolarci a migliorare il presente.
Per questa ragione il nostro Laboratorio Teatrale sulla Shoah ha preso le mosse da una idea un po’ bizzarra: vedere l’Olocausto non dal punto di vista delle vittime ma da quello degli aguzzini.
L’arte in fondo è questo: un cambio di prospettiva nello sguardo sulla realtà.
Vi aspettiamo il 27 gennaio alle 18.30 all’Auditorium del Fermi con “L’ombra oscura che è in noi”.
Laboratorio teatrale a cura della prof.ssa Silvana Labate.
0